City Gate misura l’impatto ambientale della logistica tessile

City Gate è il progetto sperimentale che analizza i costi di trasporto e spostamento delle materie prime all’interno della filiera produttiva tessile, per quantificarne l’impatto ambientale.

A promuovere l’avvio dello studio, nel febbraio 2021, l’Interporto della Toscana Centrale e Consorzio Detox, in collaborazione con il laboratorio “LogisLab” dell’Università di Firenze e TesiSquare. I risultati della prima fase di sperimentazione del progetto City Gate sono stati resi noti in occasione della X edizione di IT4Fashion alla Certosa di Firenze, il 14 luglio 2021.

Distretto tessile: il 46% degli spostamenti di materie prime è a carico vuoto

Lo studio ha finora coinvolto in totale 40 imprese del distretto tessile pratese, analizzando in particolare gli spostamenti delle materie prime di tre lanifici, altrettante rifinizioni e una tessitura (Lanificio Nova Fides, Marini Industrie, Texmoda, Rifinizione Cambi, Rifinizione Alan, Fratelli Ciampolini, Tessitura Italia). Le analisi hanno monitorato il percorso che fanno i semilavorati tessili passando fra le aziende collocate in un raggio di circa 15 chilometri.

Secondo i primi dati diffusi nell’ambito del progetto City Gate, su 1120 spostamenti monitorati, il 46% dei viaggi risulta a carico vuoto o semivuoto. I mezzi nel 28% dei casi viaggiano a carico vuoto, nel 18% semivuoto e nel 42% con un riempimento parziale. Solo il 12% degli spostamenti risulta a carico pieno.

L’anidride carbonica prodotta dagli spostamenti del materiale tessile

Per quanto riguarda le emissioni inquinanti, su 7800 chilometri percorsi dai camioncini sono stati prodotti 1.706.320 grammi di anidride carbonica. Di questi 460.000 grammi sono stati emessi a carico vuoto (per un totale di 2100 chilometri percorsi inutilmente).

La sperimentazione di City Gate è stata resa possibile grazie alla realizzazione di un portale cloud realizzato dall’azienda TesiSquare e modellato sulla filiera pratese. Ogni azienda coinvolta nel progetto ha caricato ogni giorno il programma degli spostamenti dei furgoncini con le materie prime a bordo. I dati caricati sul portale sono stati poi confrontati e incrociati, rilevando grandi potenzialità di ottimizzazione del servizio.

Lo sviluppo di un progetto pilota per la logistica sostenibile

Nell’ambito di IT4Fashion, il convegno che mette a confronto gli esperti di innovazione tecnologica e le più importanti aziende della moda, sono intervenuti il presidente dell’Interporto della Toscana Centrale, Francesco Querci, e il presidente del Consorzio Detox, Andrea Cavicchi.

“Avere portato la mobilità e la logistica al centro di una manifestazione che riguarda la moda credo che sia un traguardo molto importante” spiega Querci. “Un risultato che ci fa sperare che nel prossimo futuro si possa passare dalla sperimentazione alla concretizzazione del servizio di trasporto integrato delle materie prime. Il primo progetto pilota è stato sviluppato su Prato, ma è esportabile anche al di fuori dei confini provinciali. In questi mesi abbiamo studiato una logistica sostenibile per il distretto che è destinata a portare vantaggi alle aziende, al territorio e all’ambiente. Un progetto che può ambire a ottenere finanziamenti europei e nell’ambito del Recovery Fund”.

Con “navette green” riduzione del 42% delle emissioni

“Dalle prime analisi abbiamo visto che è possibile ottenere un risparmio del 46% sui chilometri percorsi dai furgoncini e di emissioni di anidride carbonica” commenta Cavicchi. “Questo progetto va nella direzione di ottimizzare il sistema di trasporto nella filiera produttiva, renderlo sinergico, controllato tramite una piattaforma informatica e andando verso una mobilità sostenibile. Un tema, quest’ultimo, verso il quale il distretto di Prato ha mostrato sempre grande attenzione”.

Per spiegare i margini di ottimizzazione dello spostamento delle materie prime ecco alcuni dati. Per gli spostamenti di un singolo lanificio verso le aziende per le diverse lavorazioni, il dato evidenzia una percorrenza di 53,5 chilometri e un tempo di 1 ora e 11 minuti. Attraverso un sistema di “navette green” che forniscono il servizio per conto delle aziende delle filiera, invece, si sarebbero percorsi solo 31 chilometri, per un tempo di percorrenza di 45 minuti. Si sarebbero così risparmiati 22,5 chilometri di strada, 26 minuti e soprattutto 4.950 grammi di emissioni nell’atmosfera di anidride carbonica (cioè il 42% di quanto in realtà emesso dai camioncini).