Un innovativo studio di TIL esplora un particolare tipo di sostanza in vista dell’applicazione delle restrizioni.
L’introduzione di restrizioni sull’uso dei PFAS nel mondo della moda rappresenta una sfida significativa con cui marchi e catene di fornitura del sistema moda si stanno confrontando, soprattutto in risposta alle misure di contenimento già approvate o in fase di approvazione in molti paesi. Tuttavia, bisogna tenere presente che identificare e misurare i PFAS non è un’operazione semplice e, talvolta, i risultati ottenuti possono non essere facilmente “leggibili”.
In questo contesto, il laboratorio TIL ha condotto uno studio innovativo, in collaborazione con l’azienda Fratelli Ciampolini spa di Prato, esaminando una categoria importante di coloranti reattivi per fibre cellulosiche che contengono atomi di fluoro nelle loro molecole.
È proprio questa presenza di fluoro nelle molecole dei coloranti che potrebbe generare risultati analitici scorretti, portando ad assimilare erroneamente queste sostanze ai temuti PFAS, generando così risultati “falsi positivi”.
L’indagine è tecnicamente complessa e può essere considerata uno stimolo per ulteriori studi e approfondimenti, al fine di evitare che le restrizioni colpiscano prodotti che in realtà rispettano la legislazione vigente e possono quindi essere commercializzati correttamente.
Analisi Totale del Fluoro/Fluoro Organico Totale e Analisi Mirata: Come Vengono Rilevati i PFAS
Esistono fondamentalmente due tipi di analisi utilizzati per valutare la conformità degli articoli alle restrizioni sui PFAS:
Analisi “non mirata” (TF: Fluoro Totale e TOF: Fluoro Organico Totale): si tratta di tecniche innovative e applicate recentemente, che permettono di eseguire uno screening ad ampio spettro di tutte le sostanze presenti nel campione che contengono livelli di fluoro organico e quindi potenzialmente attribuibili ai PFAS;
Analisi “mirata”: questi metodi si concentrano invece sulla determinazione di specifiche molecole PFAS (i cosiddetti “target”), per le quali sono disponibili standard analitici. Sfortunatamente, ad oggi, delle circa 10.000 molecole PFAS conosciute, solo alcune decine di standard sono disponibili per essere utilizzate nelle analisi “mirate”.
Perché è importante rilevare i falsi positivi
L’introduzione delle restrizioni sui PFAS ha innescato una vasta ricerca per ridurre l’uso di queste sostanze e identificare i loro sostituti tecnologici. I limiti imposti sono particolarmente severi.
Oltre alle restrizioni già esistenti in molte legislazioni, applicate attraverso limiti per PFAS specifici, determinabili con analisi “mirate”, di recente sono state introdotte nuove restrizioni basate sulla rilevazione del Fluoro Totale (TF) e del Fluoro Organico Totale (TOF), ovvero con analisi di tipo “non mirato”.
Ad esempio, lo stato della California ha imposto una restrizione sui PFAS stabilendo un limite di Fluoro Totale (TF) di 100 mg/kg a partire da gennaio 2025, che sarà ridotto a 50 mg/kg da gennaio 2027.
Anche l’Europa sembra seguire la stessa strada. Oltre alle restrizioni specifiche già esistenti per alcune molecole di PFAS (criterio “mirato”), si sta lavorando a una proposta di restrizione generale per i PFAS basata sul criterio “non mirato”. In questo contesto, è allo studio una proposta di limite di 50 mg/kg per il Fluoro Organico Totale (TOF), applicabile esclusivamente alle sostanze PFAS, escludendo dalla restrizione le sostanze che contengono fluoro inorganico nelle loro molecole, ma che non sono classificabili come PFAS.
Alla luce di ciò, è di particolare importanza verificare l’impatto delle analisi “non mirate” su quelle classi di sostanze che non sono PFAS, ma che contengono fluoro organico nelle loro strutture e che sono comunemente utilizzate nei processi produttivi della filiera della moda.
A tal proposito, TIL ha identificato la classe di coloranti reattivi per fibre cellulosiche contenenti fluoro nelle loro molecole come elementi che potrebbero generare risultati caratterizzati da “falsi positivi” nelle analisi “non mirate”. TIL ha studiato l’impatto delle molecole dei singoli coloranti e delle loro applicazioni tintorie rispetto ai controlli analitici eseguiti con i criteri di analisi del Fluoro Totale (TF) e del Fluoro Organico Totale (TOF).